In questi tempi siamo sempre tutti connessi. Così si dice. Siamo tutti connessi.
Prendiamo atto della faccenda e vediamo di cosa si tratta, specificamente per il mondo del vino.
Marketing e connessioni, numeri alla mano
Nel mondo ci sono 7,75 miliardi di persone, di questi sono 4,54 miliardi le persone connesse a internet (+7% rispetto al 2019) e 3,80 miliardi sono utenti di piattaforme social (+9,2% rispetto al 2019). Il 74% di quei quattro miliardi e rotti di persone effettua compere online, ma l’80% di loro cerca on line quello che ha bisogno di acquistare. In Italia le percentuali sono maggiori: popolazione 60,51 milioni; l’82% è connesso a internet; il 52% è utente di social media (una promozione su Instagram in media può essere vista da 20 milioni di persone); l’87% cerca on line quello di cui ha bisogno; e il 77% dei nostri connazionali fa acquisti on line.
(Per approfondire quanto riportato, questa è la Fonte dei dati)
Strategia e business
Veniamo finalmente al nostro mondo. Se qualcuno vi dicesse che il vino in fondo è solo vino, uguale nei suoi tre colori nero-bianco-rosè, abbiamo idea di quali sarebbero i vostri pensieri. Allo stesso modo è impossibile che una strategia, seppur vincente, possa essere duplicata e replicata ovunque.
Ogni cantina ha la sua storia, i suoi vini, la sua bella dose di lavoro, fatica, creatività, innovazione, tradizione… e di vittorie. Ogni cantina, e ogni vino della cantina, ha il suo bouquet. Così deve essere la strategia per il suo business, che fonda la sua forza nel prodotto unico e che si rivolge a un pubblico con un gusto già deciso. Ma non basta.
È fondamentale capire i trend, quello che è “di moda”: ci sono parametri da analizzare, venti da seguire per cogliere l’attimo giusto e issare le vele. Nessun piano di marketing strategico può fare a meno dell’esperienza e, grazie a questa, della rapidità di azione: la conoscenza di chi vive la vigna ogni giorno unita all’esperienza di chi sa correre dietro gli algoritmi è e resta la connessione più importante. La storia da raccontare, in tutte le fasi del marketing strategico, non è quella dello “stratega”, ma sempre e soltanto quella di chi il vino lo fa.
Rapidità, dunque, operatività: un piano di marketing operativo deve tenere conto di ciò che è stato fatto, di quanto si può migliorare, di cosa lasciare e di cosa tenere e implementare. Come un buon vino, il web marketing strategico non è fatto di un solo vitigno… pardon… di un solo dato tecnico: bisogna tenere d’occhio il mercato, cogliere le opportunità, e trasformare ogni unicità in punti di forza.
Marketing strategico del vino
Per una strategia efficace, quindi, non esistono formule magiche, o soluzioni duplicabili. Una strategia efficace, che faccia emergere la storia del nostro prodotto, che elevi la fatica del nostro lavoro a piacere del gusto conosciuto dal maggior numero di persone possibile, una comunicazione utile deve tenere conto di chi siamo. Deve partire dalla storia, arrivare ai giorni nostri e guardare a una visione futura fatta di obiettivi precisi.
Quindi sì alla valorizzazione tradizionale dei prodotti enologici italiani, ma attingendo a un piano di marketing strategico, base di tutta l’operatività, che non prescinda dall’obiettivo del miglioramento della Brand Positioning.
Immagini evocative, storytelling, interazione con la community, uso dei social media, uso di aree di fidelizzazione sul portale web: sono solo una piccola parte di azioni concrete che fanno parte di un progetto a lungo termine per elevare il valore dei marchi su territorio nazionale.
Resta inteso che non si possono dimenticare i Paesi esteri. Sappiamo quanto, proprio oggi, l’export sia una fetta di guadagno sostanziale e che, allo stesso tempo, sia un’area difficile da penetrare e mantenere.
Concludiamo le considerazioni sull’importanza di una strategia di marketing riportando i punti focali che ogni azienda del vino deve mettere “in cantina” (non abbiamo resistito!) per garantire un ritorno sulle vendite sostanziale e continuativo, a dispetto di crisi, momenti inaspettati (dalle gelate al Covid-19) e mercati futuri:
- una strategia efficace non è uguale per tutti: ognuno ha la sua in base a punti di forza del brand, mercati e target cui l’azienda vinicola si vuole rivolgere;
- i consumatori sono sempre più connessi e vogliono trovare costanti informazioni sull’etichetta prima di convertire in acquisto. Per ogni azienda vinicola è impossibile non essere presenti on-line, non utilizzare il web e le piattaforme social per le attività di marketing;
- anticipare il momento: viviamo nell’epoca della digital transformation.
“Chi ben inizia, è già a metà dell’opera”: un motto evergreen che sia di ispirazione per nuove e redditizie strategie di posizionamento per avere un’identità digitale più forte e definita.
Se vuoi sapere come una strategia di posizionamento a misura del tuo brand possa aiutarti, contattaci e saremo lieti di fare due chiacchiere (calice compreso!)