Dicembre è arrivato e, puntuale come ogni anno, il Black Friday ha inaugurato ufficialmente lo shopping per gli acquisti di Natale.
Puntualmente, nel carrello (online e non) degli italiani non mancheranno i prodotti enogastronomici, sempre più tra i preferiti, ovviamente declinati secondo soluzioni tematiche personalizzate: c’è chi preferisce il cesto assortito, chi lo consiglia monotematico, c’è chi compie dei veri e propri tour nazionali e non nello spazio di un cofanetto.
Anche il settore del vino si prepara ad affrontare il mese più intenso dell’anno, che fino a 12 mesi fa era calendarizzato con visite in presenza, acquisti diretti al wine shop, degustazioni in enoteca e il piacevole susseguirsi di sorrisi e saluti per scambiarsi i migliori auguri.
I costumi non sono cambiati, ma le loro modalità sì.
Però nei primi mesi dell’anno, quando siamo stati costretti a limitare i contatti sociali abbracciando la quotidianità dentro le mura di casa, il consumo di vino non si è fermato e per di più ha aperto il suo gusto consolatorio alla generazione dei Millennials.
Un’indagine di Wine Monitor condotta nella prima metà dell’anno ha evidenziato come il 55% dei consumatori, durante il lock-down, non ha modificato le proprie abitudini di acquisto verso il comparto del vino, e il 14% di loro dichiarava di averne aumentato il consumo anche grazie a nuove proposte digitali, come le ormai consolidate degustazioni virtuali, organizzate da molte cantine.
Campagne di storytelling, iniziative con influencer e blogger oltre che una presenza online costante e in prima persona dei produttori, hanno garantito al settore del vino un andamento pressoché positivo.
Il digitale è diventato, così, un partner strategico, da tenere a braccetto con gli obiettivi di marketing aziendali.
I canali social si sono mossi a grande velocità, aggiornandosi con nuovi hashtag per accompagnare le iniziative dei produttori: #iobevoacasa, solo ad aprile 2020, aveva raggiunto i 15.000 post; oggi, siamo quasi a 23.000.
Natale Smart per le cantine vinicole
Le prospettive delle vendite del vino per le prossime festività non spaventano poi così tanto le cantine italiane che, nonostante debbano considerare le limitazioni dovute alla chiusura del canale ho.re.ca., sono pronte con nuove offerte ed esperienze multicanale per i loro clienti. L’ e-commerce gioca, ancora una volta, un ruolo fondamentale e strategico per promuovere non solo la vendita del vino, ma esperienze virtuali e in presenza, in attesa di un ritorno alla normalità che si spera in tempi brevi.
Ma se la vetrina online può essere considerata come il punto di arrivo dell’intero processo di fidelizzazione del cliente, ricordiamo come il rapporto umano sia, soprattutto sotto le feste, un aspetto da non dimenticare: anche qui gli strumenti e le piattaforme digitali possono essere d’aiuto alle cantine vinicole per abbattere le distanze geografiche, scavalcando ogni divieto giallo-arancione-rosso, e garantire una presenza costante.
Wine personal shopper: l’idea della cantina vinicola Duca di Salaparuta
Se è vero che le vendite del vino non si fermano, è altrettanto vero che, nell’immensa vetrina online, siamo presi d’assalto da milioni di offerte, etichette e sconti: il dubbio di quale sia il vino più adatto alle feste arriva puntuale tra un pop-up e un banner.
“Quale vino posso regalare ai miei colleghi sommelier?”
“Quale vino è più adatto per accompagnare il dolce artigianale comprato per la notte di Santo Stefano?”
Le proposte presenti sui grandi marketplace del vino sono infinite, ma non rispondono, in tempo reale, ai bisogni e alle domande diversificate dei consumatori.
Per emergere da questo caos, l’azienda vinicola siciliana Duca di Salaparuta ha creato per i suoi clienti una speciale esperienza digitale e umana: il “Wine Personal Shopper”, un virtual tour esclusivo e one-to-one tra cliente e hospitality manager, accessibile dalle maggiori app di messaggistica per far vivere all’utente un’esperienza d’acquisto unica, con un consulente esperto per garantire la scelta più giusta.
Cantina storica e iconica che, dalla terra del sole, apre le sue porte agli italiani: anche se digitali, sono porte da cui promana il profumo di ginestre e di salsedine grazie a una proposta sì digitale ma dal carattere umano, un nuovo modo di vivere il Natale in forma più “smart” senza dimenticare il calore delle persone.
L’innovazione digitale, ancora una volta, a sostegno di un progetto nel mondo del vino.